Si fa presto a dire sport. A confonderlo con la semplice attività fisica, con il mantenersi in forma. Ma non è tutto qui. Sarebbe riduttivo.
Prendete il Carnera, ad esempio. É da poco stato restituito alla nostra città, tirato a lucido e (chiaramente) più bello di prima. Ha già ospitato i primi bei momenti di sport, come la finale nazionale under 18 eccellenza fra Bologna e Trento. Il prossimo anno sarà la casa dell’APU, e tornerà ad essere lo scenario della passione e del patimento dei tifosi bianconeri.
Dire che è solo sport è riduttivo.
C’è ben altro, dietro.
C’è la passione e l’aspettativa. C’è l’esultanza del tifoso di una vita, che aspettava solo che la Snaidero risorgesse dalle sue ceneri, magari cambiando nome e colori sociali, ma portando le stesse emozioni, forse ancora più belle.
C’è l’urlo di gioia del bambino che è riuscito ad acchiappare la maglietta sparata verso le tribune nell’intervallo.
E l’emozione un po’confusa di chi si affaccia al basket per la prima volta e scopre, magari contro ogni previsione, che gli piace. E pure tanto.
Con il Carnera Udine ritrova molto più di un palazzetto. Ritrova un centro di emozioni.
Godiamoci l’attesa, a breve si riparte.