1 – GOVERNARE CON I CITTADINI: DECENTRAMENTO E PARTECIPAZIONE
A differenza del passato recente, un forte dialogo diretto con i cittadini è la priorità richiesta agli amministratori e ai politici.
Questo vale anche per Udine. Decidere insieme ai cittadini comporta un grande impegno di investimenti sul territorio,
di formazione del personale e di informazione dei cittadini stessi che dialogano con l’amministrazione su progetti e servizi.
E comporta prima di tutto la capacità del sindaco e degli amministratori di sapersi relazionare alla pari con i propri concittadini.
1 istituzione dell’Assessorato alla partecipazione con il compito preciso di proporre modiche allo Statuto del Comune per
introdurre nuovi strumenti di democrazia partecipativa e rafforzare quelli presenti di democrazia diretta, anche creando
assemblee permanenti e riunioni di giunta da tenersi presso i quartieri per condividere da subito questo percorso
2 impegno dell’amministrazione comunale a calendarizzare sempre in consiglio i progetti presentati dai cittadini per
codecidere la loro concreta attuazione e avviare percorsi partecipati relativamente a scelte e interventi
di grande impatto sulla città
3 ridenizione del ruolo del delegato di quartiere attraverso una relazione stretta con la Giunta e la denizione di funzioni
precise per un’interazione più efcace con le proposte del territorio
4 investimenti sulle sedi dei quartieri (circoscrizioni e nuovi eventuali spazi da individuare e attrezzare) per farne centri
di ascolto, aggregazione e servizio. Riutilizzo, ad esempio, dello spazio Ater nel quartiere Aurora
5 rafforzamento e stabilizzazione del personale individuato per il funzionamento delle sedi di quartiere e per gli oneri
derivanti dall’attivazione dei percorsi di partecipazione
6 applicazione del “modello Udine” anche per le Unioni Territoriali Intercomunali. Costruzione di occasioni di decisioni
partecipate su progetti che hanno dimensione superiore ai conni comunali. Il Municipio di Udine delega ai quartieri,
con gli strumenti della partecipazione, lo studio di opere e interventi come avvenuto per esempio nella stesura
del Piano paesaggistico regionale
2 – PREVENZIONE E SICUREZZA
La sicurezza dei cittadini è un elemento fondamentale del benessere sociale: non esiste però una soluzione univoca per
affrontare questo tema. La prevenzione di fatti criminosi che ne minano la percezione è il primo passo per concretizzarla ogni
giorno. Le forze dell’ordine continuano ad essere il riferimento di qualsiasi azione dedicata al tema e il Comune ha sempre di
più il ruolo di coordinamento dell’elaborazione di soluzioni diversicate per il tessuto cittadino. Presidiare un territorio signica
mantenere viva la rete di rapporti tra tutti coloro che quotidianamente affrontano questo tema (forze dell’ordine, abitanti e
operatori socioeconomici dei quartieri udinesi) al ne di ricreare quella rete di solidarietà sociale, elemento essenziale per la
vera sicurezza del nostro territorio.
1 aumento del numero di agenti a disposizione formati per intervenire sulle strade della città
2 creazione di un osservatorio permanente su prevenzione e sicurezza coordinato da una gura professionale
3 potenziamento della rete di videosorveglianza e creazione di una banca dati condivisa per rendere ancora più
efcace la reattività agli eventi criminosi
4 contrasto alla residenzialità abusiva
5 rafforzamento del controllo sulle attività commerciali insieme agli esercenti
6 incentivazione delle occasioni di dialogo e di progetti di prevenzione integrata nei quartieri, sull’esempio della
“Festa della Magnolie” in via Roma
7 collaborazione con le forze dell’ordine per l’individuazione di strumenti innovativi in tema di sicurezza e prevenzione,
eventualmente da sperimentare anche nella nostra città
3 – SANITÀ, COESIONE SOCIALE E CONTRASTO ALLA POVERTÀ
In considerazione della perdurante condizione di crisi economica, assistiamo ad un incremento della povertà e del disagio
sociale, con aumento della fragilità della popolazione. Tale disagio è legato anche ai cambiamenti demograci e alle
trasformazioni sociali degli ultimi decenni, dovuti all’invecchiamento della popolazione, alla crisi della natalità, alle modiche
dei contesti familiari e alle nuove esigenze sanitarie. Sono dunque modicati i bisogni e, di conseguenza, le richieste per
affrontare queste situazioni: è necessario quindi aggiornare il sistema di Welfare a partire dalle cose più semplici, come
l’accessibilità ai servizi, no a quelle più complesse, come l’emergenza abitativa e il disagio sanitario, a iniziare dal
rafforzamento del servizio di cura della persona sul territorio. Su questo tema le nostre principali proposte sono:
1 implementazione delle progettualità già in atto (in primis No alla solit’Udine) con interventi di supporto per la gestione
dei rapporti burocratici con il Distretto nella fase di reinserimento a casa post ricovero in particolare degli anziani
non autosufcienti
2 rafforzamento delle attività aggregative, di contrasto alla solitudine e di assistenza per gli anziani autosufcienti
3 consolidamento rete di assistenti sociali nei quartieri rafforzando il ruolo di protezione e prevenzione anche tramite
il collegamento con le realtà parrocchiali, associative ed educative
4 coordinamento della misura di sostegno al reddito regionale (MIA), il Reddito di inclusione nazionale (REI) e le nuove
modalità di erogazione tramite carta elettronica gestite dall’INPS, per consentire la semplicazione delle procedure e la
riduzione dei tempi di attesa. Velocizzare le pratiche e ridurre i tempi di erogazione dei contributi del Fondo per
l’autonomia possibile (FAP) e del contributo per la Vita Indipendente
5 replica dei centri della famiglia nei quartieri della città sull’esempio del “Centro per la famiglia” del quartiere Aurora,
con uno spazio in grado di offrire momenti di incontro, attività e confronto per promuovere il benessere e favorire
le reti di relazione all’interno della comunità
6 agevolare l’accesso agli spazi urbani da parte dei nuclei familiari per una fruizione agevole di luoghi di aggregazione,
servizi educativi, parchi, aree verdi e trasporto pubblico
7 sostegno alla funzione sociale della maternità e paternità anche attraverso il potenziamento del ruolo informativo
del Comune verso le famiglie, rispetto alla rete dei servizi legati all’infanzia, ai contributi pubblici e ai diritti
8 potenziamento dell’abitare sociale per far fronte alle emergenze abitative dei cittadini in difcoltà
9 istituzione di CAP (Centri di assistenza primaria) a Udine
10 istituzione di un tavolo permanente tra Servizi sociali, Servizi delegati per le disabilità e associazioni dei familiari
per il monitoraggio e la valutazione dei servizi
11 tavolo permanente di confronto fra ambito sociale e associazioni di tutela per il monitoraggio dei servizi
12 rapporti costanti con l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine sulle problematiche di tossicodipendenza,
alcoolismo e ludopatia tramite l’istituzione di equipe territoriali
13 implementazione dell’offerta semi-residenziale per persone con problematiche neuropsichiatriche e con sindrome
autistica d’intesa con il Distretto sanitario
14 promozione delle pari opportunità tra uomo e donna, rafforzamento della rete territoriale di contrasto alla violenza
sulle donne e alle discriminazioni riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere
15 continuazione e ulteriore sviluppo del progetto “Città sane”
16 promozione dell’accoglienza diffusa attraverso un’interlocuzione fattiva con il Ministero afnché anche gli altri comuni
del Friuli aderiscano a questo modello virtuoso e possano così essere rispettate le quote di richiedenti asilo
in città denite dal Ministero dell’Interno.
17 promozione di un’intesa operativa con i Comuni sede di Questura e con la Regione per una gestione equa
delle presenze
18 maggior investimento nei progetti di lavoro volontario nalizzato alla cura del patrimonio pubblico come mezzo
di inclusione sociale e strumento formativo per i richiedenti asilo.
19 creazione di un tavolo permanente tra Enti del Terzo Settore e Istituzioni per una regia coordinata di tutte le
attività correlate all’accoglienza
20 potenziamento dell’ufcio comunale dedicato
21 ridenizione del ruolo delle ex caserme Cavarzerani e Friuli. Ribadito che il numero delle presenze deve essere in linea
con quanto previsto dal Ministero dell’Interno e confermati il metodo di accoglienza diffusa (Sprar e Aura) e quindi la
riduzione del numero di richiedenti asilo all’interno della Cavarzerani, la volontà è ripensare la sua destinazione d’uso
riservandone una parte attrezzata per situazioni di emergenza di varia natura. L’ex caserma Friuli diventerà, invece,
centro del volontariato di eccellenza del Friuli, in particolare della Croce Rossa Italiana e della Protezione Civile
4 – RIGENERAZIONE URBANA
Rigenerare signica pensare l’evoluzione di un tessuto urbano, edicato e non, attraverso una riqualicazione della città che
tenga conto delle speciche esigenze e peculiarità dei singoli quartieri. Tra la Udine del centro e la Udine dell’espansione che si
protende verso i Comuni limitro, è ancora distinguibile la forma della città intermedia, la Udine città dei borghi, veri e propri
nuclei omogenei di città storicamente nati dall’ibridazione della cultura urbana e quella contadina. Per affrontare un intervento di
rigenerazione urbana è importante consultarsi con gli utenti delle aree interessate e con coloro che sulle stesse operano:
valutati i bisogni e le aspettative, le potenzialità e la capacità di resilienza, si devono individuare gli strumenti della gestione
urbanistica/edilizia, di programmazione economica e sociale propedeutici e necessari al processo di progettazione.
I cittadini si aspettano di poter fruire della concretizzazione delle opere in tempi certi.
Con queste regole costruiremo i futuri bilanci in tema di investimenti.
1 aggiornamento del piano regolatore generale, con specico riferimento alle aree commerciali e agli spazi vuoti, al ne di
ingenerare il processo di trasformazione, in maniera condivisa con i cittadini, in luoghi che svolgano il ruolo che gli stessi
cittadini hanno individuato e proposto
2 riqualicazione delle aree dismesse delle ex caserme: sviluppo concreto del progetto Experimental City per la caserma
Osoppo; caserma Friuli adibita a centro di volontariato di eccellenza; caserma Cavarzerani come nuova sede della
Questura e di centro servizi per il territorio; caserma Piave come “Cittadella della Salute”
3 attivazione di un rapporto concreto tra pubblico e privato nalizzato al recupero e all’utilizzo degli spazi vuoti in città. Le
aree interessate saranno: Palazzo Antonini e ex Odeon, l’area ex Dormisch, scongiurando l’ipotesi che possa essere adibita
semplicemente ad uso commerciale ma assuma una funzione coerente con la sua collocazione al margine del Centro Studi
in una ottimale posizione per svolgere un ruolo di cerniera tra quest’ultimo ed il centro storico, e l’area ex Safau rispetto alla
quale è necessario instaurare un dialogo con la proprietà, anche in ragione della specica complessa situazione dell’area.
4 utilizzo di fondi pubblici (regionali, nazionali ed europei) destinati alla riqualicazione delle aree e alla progettazione di
nuovi spazi: dal social housing, agli spazi multifunzione (culturale, abitativo e commerciale) sull’esempio positivo dell’area
dell’ex caserma Reginato tra via Pracchiuso e via Diaz, che porterà all’ingrandimento dell’Azienda pubblica di servizi alla
persona La Quiete, al trasferimento della Prefettura e, di conseguenza, alla rivitalizzazione di Borgo Pracchiuso.
5 rivitalizzazione del centro storico con interventi mirati a:
– incentivare una nuova residenzialità attraverso la ricerca di strumenti moderni, innovativi come nell’esempio indicato per via
Grazzano attraverso un’indagine dell’Università di Udine, condotta da Space Lab Uniud, secondo la quale tornare ad
abitarla signica conservarne il carattere di borgo in pieno centro città, attraverso progetti di cohousing diffuso, al ne di
trasformare l’eterogenea “materia stta” in un dinamico dispositivo abitativo e commerciale
– realizzare una denitiva pedonalizzazione, ridenendo la funzione delle piazze del centro (Duomo, XX Settembre, Venerio)
e delle vie storiche (Mercatovecchio)
– analizzare la concreta fattibilità del recupero di alcuni edici di pregio anche tramite un dialogo con l’Università del Friuli e
i soggetti privati: l’ex cinema Odeon, per renderlo un luogo di aggregazione; Palazzo Antonini, per realizzarvi un centro di
alta specializzazione per gli studi economici utilizzando il giardino antistante piazza Primo Maggio come prestigiosa porta
di ingresso al centro storico instaurando una connessione sica pedonale con il Parcheggio I maggio; Palazzo del Monte di
Pietà afnché abbia una specica funzione economica e commerciale di rilancio per Mercatovecchio
– attualizzare il ruolo emporiale tradizionalmente posseduto dal centro della città mediante la ripresa del tema del Centro
commerciale naturale e la valorizzazione degli spazi commerciali privati inutilizzati
6 realizzazione del Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche) per Udine e per l’Unione Territoriale
Intercomunale, anche in ragione della necessità di giungere alla fruibilità totale del trasporto pubblico locale da parte degli
utenti svantaggiati
7 giungere alla dismissione dei passaggi a livello e attivare il processo di riuso e riqualicazione dell’area liberata dal sedime
ferroviario con progetto partecipato di mobilità pedonale e ciclabile
5 – AMBIENTE, SPORT E QUALITÀ DELLA VITA
Qualità della vita signica una città sostenibile capace di disporre di spazi pubblici all’aperto che siano attrattivi e sicuri e
capace di promuovere una mobilità sostenibile inclusiva e sana. Udine ha bisogno di una mobilità più moderna ed efcace che
incentivi strumenti di mobilità collettiva, l’uso quotidiano della bicicletta, anche riorganizzando gli orari della città per ridurre la
congestione del trafco, secondo le migliori pratiche nazionali ed europee. Ci diamo l’obiettivo di collegare in massimo 15
minuti i nodi principali della città, in modo da essere “veloci ovunque”.
Ambiente
1 l’utilizzo del fotovoltaico e delle energie rinnovabili va ulteriormente rafforzato sia per quanto riguarda gli edici pubblici sia
in riferimento alle case private. Nei confronti di queste ultime, deve essere valutata con rigore l’efcienza degli scarichi e
favorito il passaggio a sistemi di riscaldamento a minore impatto di inquinamento. In questa prospettiva deve essere
realizzato il piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC)
2 realizzazione di un progetto architettonico per i giardini e le aree verdi di Udine, al ne di migliorarne la fruibilità, la
gradevolezza, in collaborazione con le associazioni di volontariato per disciplinare la presenza e favorire attività per tutti:
famiglie, bambini ed anziani
3 continuazione dell’ammodernamento tecnologico dell’illuminazione con ulteriore potenziamento dei LED e prosecuzione del
sostegno del teleriscaldamento
4 continuare ad innovare il sistema di raccolta dei riuti, rafforzando ulteriormente la raccolta differenziata, affrontando anche
in maniera decisa il fenomeno del “pendolarismo” dei riuti provenienti dai comuni vicini anche mediante un dialogo più
stretto con le Unioni Territoriali Intercomuali. Promuovere un vera cultura dell’ambiente anche attraverso interventi di
comunicazione e di informazione rivolti ai cittadini
5 tutela del sistema delle rogge cittadine
6 realizzazione di aree di forestazione urbana a cominciare, per esempio, dall’area verde di via Pasolini
Mobilità
1 manutenzione ordinaria e continuativa delle strade della città con l’istituzione di un fondo dedicato a bilancio al ne di
denire annualmente, in condivisione con i cittadini, gli interventi prioritari in tutti i quartieri di Udine
2 partecipare attivamente al tavolo istituzionale della Regione, titolare della delega del Tpl (Trasporto pubblico locale), per
assicurare ai cittadini del Comune di Udine e dell’UTI Friuli Centrale i maggiori servizi richiesti dal Piano Urbano della
mobilità: collegamenti con i comuni limitro, maggiori frequenze dei bus in città, navette a servizio del centro storico
e nuovi percorsi.
3 investimenti nella sicurezza stradale: aumento delle zone 30 e efcientemente delle intersezioni stradali
4 accessibilità del trasporto pubblico dei passeggeri con disabilità motorie, visive o uditive. Gratuità del viaggio per
l’eventuale accompagnatore tramite accordi con SAF Autoservizi Fvg e Ssm Sistema Sosta Mobilità. Conferma della gratuità
nei parcheggi a raso delle auto elettriche, ibride, alimentate a metano e che espongono il contrassegno disabili
5 rafforzamento della rete dei percorsi ciclabili secondo un piano generale dando priorità alle direttrici che dai quartieri
portano al centro La bicicletta per la mobilità quotidiana (casa-lavoro e casa-scuola) e per la fruizione dei beni ambientali. Il
cicloturismo come risorsa per una città all’altezza delle importanti ciclovie di interesse europeo, nazionale e regionale che
l’attraversano. Realizzazione del piano della mobilità ciclopedonale della città e dell’UTI del Friuli Centrale
6 consolidamento del sistema di bike sharing e avvio della sperimentazione al pubblico del car sharing
7 realizzazione di un piano insieme a Ssm Sistema Sosta Mobilità di installazione di punti di ricarica elettrica e relative
pensiline – in aggiunta alle esistenti – per incentivare e sostenere l’uso di mezzi ecologici
Udine città dello sport per tutti
Udine continua a essere una città dello sport. Non solo e non tanto perché vanta due squadre di rilievo nei campionati
professionisti di calcio e basket, ma perché le attività sportive agonistiche e non agonistiche sono ancora molto diffuse in tutte le
discipline, e impegnano dirigenti, volontari e famiglie come in pochi altri posti in Italia. Lo sport cittadino però vive a Udine,
come ovunque, il problema di un’eccessiva burocratizzazione nella gestione delle associazioni sportive: il Comune ha la
responsabilità di essere “regista”di un colloquio costante col mondo dello sport.
1 semplicazione burocratica per l’accesso e la gestione delle strutture sportive
2 investimenti per migliorare gli spazi sportivi nei quartieri e favorire il criterio della territorialità delle società sportive
3 sostenere attraverso fondi comunali l’accesso a corsi e attività sportive per i minori
4 consolidamento dei progetti condivisi tra scuole, associazioni sportive e privato sociale per incentivare la pratica dello sport
e il vivere sano, soprattutto nella prima infanzia e nella terza età
Animali e politiche veterinarie
Affinché Udine diventi ancora di più città amica degli animali, l’amministrazione si impegnerà a realizzare una migliore
convivenza tra uomo e animali che tenga in giusta considerazione anche le esigenze di chi non è detentore di animali, nella
logica di un benessere diffuso per tutti.
1 valutare la fattibilità di istituire un sostegno economico di tipo sociale per spese veterinarie, in favore delle famiglie con
redditi bassi che adottano animali di affezione
2 organizzare campagne di comunicazione e informazione, anche con le scuole, sull’etologia delle diverse specie che si
trovano sul nostro territorio e sulla loro tutela, anche favorendo occasioni esperienziali di conoscenza degli animali
d’affezione e redigendo un vademecum sui corretti comportamenti da adottare in base alla specie animali con cui
si entra in contatto:
3 prevedere in ogni quartiere della città almeno un’area recintata di sgambamento e socializzazione per cani
4 organizzare campagne informative e di sensibilizzazione per favorire l’adozione dei cani ricoverati presso il canile
convenzionato col Comune valutando anche la possibilità di incentivare il contributo economico oggi già previsto
in alcuni casi.
5 incentivare l’iscrizione di tutti i gatti, compresi quelli di proprietà, all’anagrafe felina istituita anche a Udine,
per un maggiore controllo
6 consolidare la collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria per la prosecuzione del servizio di pronto
intervento istituito in città per i gatti feriti rinvenuti sul territorio
7 installazione di distributori di sacchetti igienici per le deiezioni canine
8 rafforzamento delle misure di derattizzazione nei punti critici della città
6 – ECONOMIA, OCCUPAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Udine, nei decenni, ha cambiato il suo prolo economico diventando sempre più una città dei servizi oltre che del commercio,
dandosi anche un’identità legata alla cultura, alla formazione e alla conoscenza. Questo percorso fa di Udine una città sempre
più ricettiva di visitatori e operatori del settore che arrivano da fuori territorio, favorendo così nuove iniziative imprenditoriali e
professionali.
Economia
1 studi condivisi con le associazioni di categoria e l’Università del Friuli per identicare le tipologie merceologiche carenti nei
quartieri e così favorire insediamenti mirati
2 creazione del tavolo permanente composto da Comune, Università, categorie economiche e proprietari degli edici al ne
di calmierare i canoni, favorire la ricollocazione commerciale e la valorizzazione degli immobili del centro storico,
riconsiderando il tema del “centro commerciale naturale” anche legato alla residenzialità
3 sostegno del commercio di prossimità attraverso la creazione di un sistema di contribuzione diretta e di sgravi scali
4 sostenere e sviluppare servizi avanzati per imprese e cittadini con l’ausilio anche del Distretto delle tecnologie digitali, Friuli
Innovazione e dell’Università. In questo quadro si inserisce il tema del sostegno al lavoro e alle start up unitamente a
Regione Fvg, Fondazioni bancarie, Istituti di credito e associazioni di categoria, al nanziamento di azioni di microcredito
per favorire la nascita di start up e sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile, attivando forme di supporto tramite servizi
gratuiti di ricerche di mercato, valutazione di costi, consulenza scale e legale, progettazione e comunicazione. Messa a
disposizione di spazi gratuiti da utilizzare, anche in modalità di co-working, per nuove imprese favorendo in particolare le
attività caratterizzate da creatività, contenuti tecnologici e saperi nei settori della cultura, della comunicazione, delle nuove
forme di turismo, del riciclo e del riuso, dell’agricoltura urbana, del design e dell’artigianato
5 realizzazione di nuove piattaforme logistiche refrigerate nella parte Est del mercato all’ingrosso sito nell’area ZIU per la
creazione di una nuova hub di Udine Mercati che mira a fare della città friulana il crocevia dei trafci agroalimentari
da e per l’Est
6 rafforzamento, nell’ottica di nuove forme di economia bio&sostenibile, della collaborazione con le associazioni di produttori
e consumatori che già operano in città per far diventare Udine il polo regionale nel settore del biologico e della sostenibilità
7 punto focale dello sviluppo economico, logistico e di terziario avanzato sono i consorzi industriali: il Consorzio di sviluppo
economico per l’area del Friuli (COSEF), l’ex ZIU (Zona Industriale Udinese) ora allargata anche all’area di Osoppo (CIPAF,
Consorzio per lo sviluppo Industriale della Zona Pedemontana Alto Friuli), di Cividale e di Porto Nogaro è un’area con oltre
300 imprese e 10.000 dipendenti. Udine è socio di maggioranza relativa del consorzio e può per questo ritagliarsi un
ruolo di indirizzo strategico per garantire un miglior sviluppo economico e dell’occupazione
Turismo
8 Il turismo si può giovare del sistema della cultura udinese a iniziare dalla condivisione degli aspetti legati al ritorno
economico derivanti dalle manifestazione ospitate dalla città. Il turismo è una delle leve più importanti per far crescere
l’economia cittadina con particolare riguardo al centro storico. Albergatori e commercianti, insieme, possono rafforzare le
iniziative già conosciute e, inoltre, sarà necessario attivare un tavolo permanente per le politiche dedicate all’economia del
centro storico e delle aree di quartiere e per prepararci anche a due eventi straordinari: nel 2019 gli Europei di calcio
Under 21 nel 2019 e la possibilità di ospitare l’Adunata degli Alpini nel 2021. Insieme sarà fondamentale rivedere anche
l’organizzazione di Friuli Doc, anche come vetrina mediatica e borsino del turismo regionale. L’amministrazione, quindi,
sarà disponibile a cedere parte del proprio potere decisionale per rafforzare tutte le attività, comprese UdinEstate e il
Natale udinese, sempre allo scopo di rendere stabilmente attrattiva la nostra città
9 rendere Udine la città della luce: un progetto di illuminazione stabile dei monumenti e degli edici simbolici sparsi nella città
identicandolo per valore storico e architettonico anche per valorizzare gli ingressi alla città
10 sviluppo del progetto riguardante l’ex caserma dei Vigili del fuoco per la realizzazione della “città del cibo”, che
rappresenterà un luogo di incontro fra cittadini, turisti e aziende intorno alla cultura alimentare regionale
11 rafforzamento dell’immagine di Udine come città al centro del territorio italiano con più siti Unesco
12 promuovere un tavolo di discussione e di lavoro con l’Università (corso di laurea di Scienze e tecniche del turismo culturale),
Promoturismo FVG, altri enti pubblici e privati operatori del settore turistico e dell’accoglienza e attivi nel settore della
promozione culturale, per una completa analisi dei dati sui ussi turistici (in particolare quello proveniente dal Nord e che i
dati ISTAT qualicano come maggioritario) per condividere strategie a lungo termine per incentivare il turismo culturale che
sta interessando la nostra città e individuare le modalità più opportune per “trattenere” più giorni il turista
7 – EFFICIENZA E TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
Per ottenere risultati di qualità nell’amministrazione con lo spirito di costruire un dialogo diretto con i cittadini è di fondamentale
importanza che il funzionamento della macchina comunale sia organizzata per rispondere a questa sempre più sentita esigenza,
valorizzando le professionalità a disposizione e costruendo un rapporto di ducia e collaborazione sugli obiettivi di indirizzo
politico.
1 rafforzare ulteriormente la digitalizzazione dell’amministrazione comunale per renderla più semplice, fruibile e sostenibile a
favore dei cittadini. Dedicare spazi per l’alfabetizzazione digitale, mirata all’utilizzo dei servizi amministrativi, per i
dipendenti pubblici e per i cittadini compresi i bambini, afancando gli enti che già propongono questo tipo di percorsi
di formazione
2 valorizzare le competenze e le professionalità presenti nel Comune
3 effettuare analisi dei processi di lavoro in funzione dei compiti e dei programmi di attività favorendo la condivisione degli
obiettivi e il lavoro di gruppo tra Servizi e Ufci. Introdurre e sperimentare forme di “lavoro agile” previste dal decreto
legislativo di riforma del pubblico impiego per favorire la conciliazione famiglia-lavoro in particolare per le donne e per il
personale in situazione di disagio personale e/o familiare
4 innalzare il livello qualitativo del servizio con percorsi formativi e motivazionali che comprendano, ad esempio, analisi delle
criticità, azioni mirate di supporto e l’utilizzo della mobilità interna al ne di assecondare le richieste dei dipendenti e le
necessità dell’Ente
5 mappatura delle competenze e ridistribuzione dei carichi di lavoro in ordine alle nuove competenze degli ufci e alla
dotazione organica, conseguenza anche dell’applicazione della riforma sulle Unioni Territoriali Intercomunali
6 prevedere uno Sportello Unico polifunzionale in collaborazione con gli altri enti pubblici per offrire un servizio completo ed
efcace che riduca i tempi da dedicare agli adempimenti burocratici, possibilmente dislocato in almeno due punti della città
8 – CITTÀ DELLA CULTURA, CITTÀ UNIVERSITARIA E DEI GIOVANI
Udine città della cultura
Dal post terremoto la cultura udinese ha sviluppato enormemente il suo potenziale: dalla nascita dell’Università, ad un sistema
scolastico eccellente, agli importanti investimenti nei musei, nelle biblioteche e negli spazi cittadini dedicati, ad una serie di
attività pubbliche e private che hanno consentito alla cultura della nostra città di essere all’eccellenza con stagioni e produzioni
teatrali, musicali, festival ed eventi, riconosciute spesso a livello nazionale e europeo.
L’offerta considerevole e qualitativamente alta ha stimolato una forte risposta da parte della cittadinanza residente e dei molti
frequentatori e turisti che scelgono Udine per questa sua caratteristica.
L’importante proposta culturale, dei beni e delle attività, ha reso Udine una città che può diventare una Città della Cultura.
I grandi eventi sono occasioni di visibilità importanti, ma hanno senso solo se accompagnati da una costante attività che fa
crescere la città durante tutto il corso dell’anno.
Tutto questo è nato e cresciuto negli ultimi decenni e deve ora essere aiutato a svilupparsi in modo organico e coordinato, in
un’ottica di dialogo e di collaborazione nora non praticati a pieno, per poter cambiare passo in un settore che può
determinare un’importante prospettiva per la crescita culturale, economica, turistica e delle opportunità occupazionali.
Considerato anche che nei decenni la città grazie all’università ha modicato il suo prolo a favore di una popolazione giovane
è il momento di far fare un salto di qualità a Udine per trasformarla da città sede dell’università a “città universitaria”.
1 creare un sistema culturale cittadino favorendo il dialogo delle strutture organizzate che lavorano nel settore e un
coordinamento delle attività presenti in città per evitare sovrapposizioni, stimolare collaborazioni tra le strutture stesse,
proponendo agevolazioni comuni a tutti (per esempio una Carta della Cultura per musei, mostre, teatri, concerti, eventi),
garantendo l’autonomia delle scelte culturali ma consentendo una crescita e uno sviluppo dell’intero settore
2 sviluppare la rete dei musei e degli spazi espositivi della città, incrementando l’accessibilità, le funzioni speciche e le
attività di promozione e didattiche
3 riportare i grandi concerti a Udine individuando spazi alternativi, oltre allo stadio, e programmando proposte diverse in
relazione alle diverse capienze
4 far crescere le eccellenze della città nei diversi settori culturali, musica, teatro, letteratura, arti visive, cinema, sostenendo le
iniziative esistenti, stimolando le collaborazioni, e cercando di svilupparne le strade intraprese
5 sostenere le start up della cultura, per poter permettere a giovani e emergenti di costruire nuove iniziative che possano
essere le eccellenze del futuro
6 sviluppare un centro di produzione del contemporaneo nell’area dell’ex Gamud rivolto a creare nuovo lavoro per giovani e
professionisti
7 decentrare le attività culturali in tutti i quartieri, anche insieme all’associazionismo culturale, con cui elaborare un piano di
iniziative capillare e diffuso
8 stimolare un forte dialogo tra cultura e turismo individuando azioni di promozione comuni. Sono due settori che possono
dialogare con grandi risultati: molti sono i non residenti, frequentatori e turisti, attirati dalle proposte culturali, dal nostro
patrimonio artistico e che passano la serata o qualche giorno in città. Queste presenze possono aumentare
considerevolmente se la proposta culturale e quella turistica sono integrate e coordinate
9 contribuire alla rivitalizzazione del centro storico con iniziative culturali nelle piazze e nelle vie (concerti, spettacoli, eventi) in
un calendario annuale comprensivo con le proposte del sistema culturale cittadino già esistente. Ad esempio rafforzando le
azioni mirate alla promozione della lettura di tutte le età per proseguire nel percorso per far diventare Udine città dei lettori,
piccoli e grandi
10 sostenere le iniziative volte alla promozione della lingua friulana, nei diversi strumenti di espressione artistica e culturale, dai
festival, alle produzioni teatrali, letterarie, musicali, cinematograche e audiovisive e creare momenti di approfondimento e
di confronto sul tema
11 creare occasioni di incontro e conoscenza tra le diverse culture presenti in città
12 consolidare il sistema bibliotecario di area vasta del quale la biblioteca civica è capola, potenziando anche i rapporti e
gli interscambi con le biblioteche universitarie
Udine città universitaria
Afnché Udine diventi denitivamente città universitaria, quindi vissuta a 360° dalla popolazione giovanile, bisogna affrontare
due grandi questioni non risolte: gli spazi aggregativi e la residenzialità.
1 mettere a disposizione degli spazi attrezzati afnché vengano concessi per essere autogestiti dalle associazioni giovanili
come avviene in altre città universitarie italiane
2 favorire la residenzialità in centro storico e non solo, con progetti di co-housing e altri strumenti
3 facilitare gli spostamenti con i mezzi pubblici
9 – SISTEMA DELL’EDUCAZIONE, UDINE CITTÀ DELL’INFANZIA
Il ruolo di Udine è quello di città di servizi per un territorio sovracomunale che dev’essere strutturato in rete e l’istruzione e la
cultura sono tra i servizi più importanti per l’evoluzione, la crescita, la valorizzazione e l’identità stessa di un territorio. Le scuole
devono dialogare con il territorio ed è il Comune che deve promuovere e rendere reciprocamente vantaggioso questo dialogo,
ad iniziare dalle scuole dell’infanzia e dagli asili nido.
È fondamentale aprire le scuole alla città e la città alle scuole, coinvolgendo i genitori, gli studenti e le studentesse, le diverse
realtà della comunità e improntando il nostro agire ai principi di solidarietà, inclusione, parità di diritti e accessibilità per tutti.
La costituzione degli istituti comprensivi ha già determinato un raccordo tra i primi due livelli della scuola dell’obbligo e favorito
progettazioni integrate non soltanto in termini di orientamento, consentendo la formulazione di proposte innovative più coerenti
con le mutate esigenze della nostra realtà socioculturale, ma anche sotto gli aspetti più didattici ed esperenziali.
L’afdamento dell’edilizia scolastica della scuola secondaria di 2° grado alle Unioni Territoriali Intercomunali può dare la
concreta possibilità a Udine, che include la generalità degli istituti superiori, di avere una visione unitaria dell’istruzione,
funzionale sia a politiche di razionalizzazione nell’utilizzo degli spazi, sia alla promozione di dinamiche di dialogo e
collaborazione, anche didattica, tra i diversi indirizzi scolastici favorendo un’offerta formativa ampia e innovativa.
1 ridenizione degli spazi scolastici anche attraverso il recupero di patrimonio pubblico o di aree dismesse
2 sostenere le scuole dell’infanzia, confermandone il sostegno e vericando, sulla base della domanda, l’eventuale
ampliamento delle convenzioni in atto
3 promuovere l’accesso agli asili nido garantendo un’armonizzazione delle rette tra nidi pubblici e privati in un tavolo
permanente di confronto con le famiglie. Valorizzare la qualità della proposta dei nidi comunali attraverso la stabilizzazione
del personale favorendo progettualità sperimentali
4 consolidare la collaborazione con la dirigenza degli istituti scolastici per la programmazione a lungo termine dell’offerta
formativa sul territorio individuando le modalità più idonee afnché sia coerente con le esigenze didattiche ed
organizzative, anche in funzione della pianicazione degli interventi strutturali e manutentivi
5 realizzare gli interventi di adeguamento e sicurezza degli edici scolastici previsti dal piano triennale delle opere pubbliche
oltre quelli di efcientamento energetico inseriti nel project nancing per la gestione calore degli edici comunali
6 miglioramento del servizio mensa e adeguamenti strutturali afnché il momento del pasto sia un momento educativo
7 garantire la possibilità di utilizzo dei locali in orario extrascolastico da parte delle associazioni promuovendo, facilitando e
sostenendo la realizzazione congiunta di iniziative nei diversi quartieri
8 tavolo permanente tra Comune, scuole e Azienda sanitaria per individuare problematiche, priorità e forme di intervento
9 consolidare le iniziative già in atto per prevenire i fenomeni di bullismo e cyberbullismo ed educare a corretti stili di vita
10 mantenere un confronto costruttivo con le scuole paritarie
10 – UDINE TERRITORIO DEL FUTURO E CITTÀ DEI PROGETTI
Da sempre gli udinesi, oltre a richiedere amministratori onesti, capaci e che sappiano tenere alto il prestigio che la loro città
esprime, oltre a chiedere loro la capacità di risolvere pragmaticamente i problemi della città, si sono dimostrati ambiziosi.
Cittadini pragmatici di una Udine che guarda sempre al futuro con un respiro internazionale, come è nelle attività delle imprese
friulane, nelle espressioni della tanta cultura che il nostro territorio sa esprimere e come accaduto nel grande salto in avanti che
questa città e questa terra hanno fatto con l’avvento e lo sviluppo dell’Università del Friuli.
Per questo Udine non è “solamente” una città, ma una parte di inestimabile valore di un territorio ricco di iniziativa e capace – a
sua volta – di futuro, incastonata tra una storia e una tradizione che compendiano tutte le espressioni del Friuli.
Udine non si è fatta capitale, non è caput mundi, perché non è nella sua natura.
Udine non assoggetta gli altri, ma vuole rappresentarli e ha l’ambizione di rappresentarli tutti comprendendo in sé le diverse
anime che convivono nel Friuli, in questa complessa contemporaneità.
Udine, nel prolo che si è data nel tempo, è una città per sua natura europea, che guarda alle relazioni internazionali, che
siano economiche, culturali, di conoscenza e di alta professionalità. Ci apprestiamo a relazionarci con grandi eventi della vita
economica della Regione e del Centro Europa, come l’avvio delle attività del Porto franco di Trieste e la maturazione del
percorso legato alla cosiddetta “Via della Seta”, che necessiteranno dei punti di forza della friulanità: logistica, export,
innovazione e cultura.
Udine è città vocata ad essere motore dell’economia e della progettualità del presente e del futuro di un grande territorio,
sviluppando un forte dialogo tra pubblico e privato in uno schema di gioco dinamico, che richiede al sindaco una grande
capacità di mettere insieme le parti per la reciproca soddisfazione nell’interesse generale e per il bene comune.
Il Comune, l’Università del Friuli, i Comuni dell’Unione Territoriale Intercomunale e il privato, presente “a geometria variabile” a
seconda dei progetti proposti alle comunità, rappresentano il modello di governance richiesto per sviluppare grandi progetti per
il territorio. Per questo Udine, nei prossimi anni, sarà la Città dei Grandi Progetti piuttosto che la Città delle Grandi Opere. Una
progettualità per cui pubblico e privato deniscono gli obiettivi, trovano i nanziamenti, bandiscono proposte per le migliori
soluzioni. Un metodo rivolto in maniera naturale alle generazioni più giovani che frequentano e vivono il Friuli, al ne di creare
per loro occasioni di lavoro e un rapporto di ducia con il nostro territorio.
Nella convinzione che questo sia il percorso corretto per dare futuro alla nostra comunità e al nostro territorio, abbiamo
individuato alcuni esempi di grandi progetti da mettere subito in cantiere.
1 studio e sviluppo di un progetto dedicato alla Tresemane, sulla scorta del recente bando regionale, per rilanciarne il ruolo
commerciale per tutta la regione e farla tornare polo di riferimento del commercio che guarda oltre conne
2 recupero il ruolo dell’area dell’Ente Fiera come anello di congiunzione tra Polo Universitario, economia del territorio
e tempo libero
3 rafforzamento del ruolo del Distretto tecnologico digitale, nodo principale dell’innovazione a favore del settore
privato e pubblico.
4 stimolare l’interesse di capitali privati sul centro storico della città, in particolare su Mercatovecchio e con specico
riferimento alla sede storica dell’ex Monte di Pietà, in stretto dialogo con Intesa San Paolo e Fondazione Friuli.
5 progettare insieme a tutti gli attori coinvolti un “Centro commerciale naturale” che coniughi turismo, commercio e cultura
sull’esempio delle città europee che hanno provveduto alla rivitalizzazione dei loro centri storici
6 sostenere e promuovere progetti di partecipazione nei quartieri udinesi afnché propongano nuove soluzioni valide che
travalichino i meri conni amministrativi della città
7 indirizzare l’azione dell’ambito socio-assistenziale del Friuli Centrale non solo al ne di erogare i migliori servizi possibili,
ma anche afnché sia la sede di una lettura evoluta dei bisogni e delle esigenze di chi vive nel nostro territorio
8 costituire, continuando il lavoro già iniziato, una rete dei musei cittadini attrattiva lungo due direttrici strategiche: una di
taglio turistico-monumentale, con particolare attenzione alle nuove tecnologie didattiche e divulgative, e una che metta in
luce il forte ruolo di presidio della cultura friulana che faccia dei musei udinesi il centro di riferimento per tutto il Friuli in
collegamento con gli altri musei friulani
9 un progetto innovativo a favore della residenzialità nel centro storico, aperto a studenti, professori, famiglie, giovani coppie
e professionisti, secondo il modello descritto al punto 4) – Rigenerazione urbana.
10 un grande progetto ecologista e per una mobilità sostenibile:
– fare dell’area vasta del Friuli Centrale il luogo in cui si elabora e si realizza una reale cultura di tutela
e valorizzazione del paesaggio
– realizzare una rete intercomunale delle aree verdi in un unico grande percorso del benessere e della salute
dal Parco del Torre no al Parco del Cormor
– attrezzare e completare le ciclovie per farne esclusivi percorsi con una specica viabilità dedicata